Costantino guarda dal basso i turisti, che miracolosamente non lo calpestano, in quello spazio privilegiato che è una stradina in discesa, aperta sulla piazza del Pantheon.
Costantino, e chissà chi ha italianizzato il suo nome, passa la giornata – la vita – qui, su un vecchio skateboard. Rotelle per gambe più una mano sinistra che una scarpa da ginnastica (un tempo vecchissima, ora una nike nera di pelle seminuova) preserva dai sampietrini sconnessi. E con quale perizia si lascia andare quando è in cima alla strada e con quale fatica la risale.
Senza la mano destra, che quella regge un vecchio bicchiere di mcdonald dove turisti e indigeni raramente si ricordano di lasciare qualcosa.
Oooohhhhh, meraviglia davanti all’altare di tutti gli dei e stupore davanti al monumento alla miseria umana.
Costantino però non cerca compassione, anche se bisogna accucciarsi, per fargli la carità. Lo fanno a turno i camerieri del bar più chic della piazza, lasciando per un attimo i temerari del portafogli che azzardano un servizio al tavolo per portargli, nelle pause, una fetta di lasagna, un tramezzino, un po’ di frutta.
E Costantino, a modo suo, ringrazia e sorride, mentre vola col suo skate sopra i sampietrini.
stesa
Conosco la storia di Costantino scritta da stesa e conosco stesa (bacio pi) e quando l’ho letta ho sentito il bisogno di lasciare un commento. Lo volevo fare sul mio blog, ma poi ho pensato che era giusto farlo qui, e allora…
C’è la volontà che lo spinge, una volontà forte, tignosa, una “volontà contro”. E’ lei che permette a quello skate di compiere evoluzioni di sussistenza; una caparbietà insolente porta Costantino tutti i giorni a fare la sua gara sulla sua personale pista. Con tutte le sue difficoltà.
Ma la vita riesce a volte ad essere bastarda, le basta essere reale. Reale come una strada in salita, affollata di turisti e passanti, tutti ugualmente afflitti da uno strano strabismo, ambliopia dell’anima e della coscienza.
I sampietrini sconnessi, prima causa di mortalità per i tacchi femminili troppo alti, non lo spaventano.
Ci saranno quei sampietrini, domani e dopo e ancora, per rappresentare le dificoltà. Per essere comunque superati dalle ruotine dello skate.
grazie pillibus per il tuo passaggio
Simone