Er Godimento Romano je rode ar cugino venuto da lontano

Vincere un derby a Roma è un estasi indescrivibile, soprattutto se lo vinci con due rigori e se è il terzo di fila…                  E se poi quei poveri parenti alla lontana che vengono da lontano anche se giocano in casa piangono e si lamentano di un arbitraggio, che sì non è stato felice ma ha sbagliato da entrambe le parti, allora il senso di godimento trascende i confini sportivi e diventa esistenziale… Poveri loro, incolonnati sulle Consolari fin dalle prime ore mattutine per vedere un pennuto che non vola e per scoprire dopo 100 e passa anni che il loro fondatore era un Bersagliere…                      E allora via con la fanfara mentre la bolgia giallorossa se la ride e già pregusta il sapore dolce della vittoria, nel mentre anticipato da uno spuntino di fave e pecorino innaffiato da un rosso velletrano gentilmente concesso dal parente venuto da lontano. E se poi a fine partita sento il mister finalmente cor core acceso parlà romano, mentre s’abbraccia l’intera Curva Sud er Futuro Capitano, allora sì che m’emoziono n’antra vorta e arigodo a penzà che ‘r cugino forastiero nun ce vo’ stà a perde, stavorta, solo pe’ 2 a 0!

Andrea/gpg

2 pensieri su “Er Godimento Romano je rode ar cugino venuto da lontano

  1. Bella la veste grafica! Sono nato e ho vissuto 28 anni a Roma e ammetto di non essere un tifoso sfegatato. Ma visto dal mio osservatorio di Milano a me tutto questo fa un pò Sudamerica. Sicuri che il massimo del godimento sia vincere nel recupero su autogol? Sicuri che il massimo del godimento sia veder “rosicare” l’avversario? In fondo tutto questo non dovrebbe essere sport? Non dovrei augurarmi di vincere 4 a 0 dominando l’avversario e riconoscendone il valore se più bravo? Ha senso prendersela con gli arbitri anzichè con se stessi? Boh sarà che sono un fan di sport americani, ma guardando il prima e il dopo di ogni derby (non importa il risultato) non capisco, sembra la Colombia. Forse negli USA hanno altri problemi ma non hanno l’ansia per gli accoltellamenti (“chissà se c’è qualche mio amico in curva Sud/Nord?”) e neanche gli sfottò. Ma siamo proprio sicuri che non stiano meglio loro? Forse molti potranno pensare che tutto questo sia retrò o da bacchettoni, per molti altri è solo normale.

  2. Caro Marco,
    grazie per i complimenti e per le tue considerazioni.
    In realtà, e se sei romano lo sai bene, qui a Roma il derby è qualcosa che va ben oltre la semplice manifestazione sportiva: è un avvenimento che coinvolge tutta la città, chi è tifoso e non, che inizia una settimana prima e termina quella dopo, se non di più! Hai ragione, fa molto Sudamerica ma a noi piace di gran lunga più così che non un freddo spettacolo all’americana.
    Sempre nei limiti della correttezza e del rispetto che, su questo ti do ragione, per gli animi troppo accesi molto spesso viene, meno. Però, senza sfottò e senza passione (come stanno cercando di fare) lo sport, e il calcio soprattutto, perde la sua identità e diventa un mero spettacolo da solotto…

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