Per lavoro mi capita di andare a Napoli, città che amo d’amore profondo.
Per lavoro vado in un ente pubblico, luogo che non amo nemmeno un po’.
Ma per lavoro io mi relaziono in quell’ente con un funzionario, colto, preparato, attaccato al proprio mestiere e con un’etica d’altri tempi.
Ha tra i 40 e i 45 anni, io gli dò del Lei, lui mi dà del Voi. Ognuno ha il suo ruolo, non abbiamo mai trasceso cadendo in una battuta, in un motto scherzoso. I nostri strumenti? Idioma italico e deontologia.
Oggi ho saputo.
Non c’è, in ufficio.
Da settimane.
Gli hanno diagnosticato un male incurabile.
Morirà.
Io devo andare a Napoli, per lavoro.
Dovrò recarmi in un ente pubblico, per lavoro.
Parlerò con un altro funzionario, preposto a coprire le attività del collega assente.
Ma la lezione di oggi è:
la vita è solo una gran botta di culo.
E quanta paura mi fa pensare che è tutto così fragile.
Anna Eva Laertici