Io t’aspetto, magnifico pittore.
Pensavo a te dieci minuti prima di incontrarti nell’anticamera del nostro amico comune, lo sguardo perso e le ricette in mano.
M’hai detto insomma, sei preoccupato, i tuoi occhi caffè brillanti e furbi oggi sono di vetro.
M’hai regalato la stanza verde-mela più bella del mondo; m’hai regalato il corridoio giallo-limone più bello del modo.
La tua vita sembra sempre in “P”: pennelli, pittura. Oggi la prostata.
Io t’aspetto, siamo in parola per il bordeaux in camera da letto, la camera da letto bordeaux più bella del mondo.