baule

in un’altra vita ero un baule. Ogni volta che ne vedo uno fremo, inizio a toccarlo, esplorarlo. L’odoro, ci parlo, gli racconto.

Con mio figlio ieri abbiamo aperto un vecchio baule rosso, è mio.

Abbiamo trovato la tigre di Skeletor e il cavallo di He-man, macchinine di ogni foggia – c’è anche un’alfetta della polizia, o dei carabinieri non si capisce più -, il pettorale di una maratonina di San Silvestro del 1984, avevo 5 anni e il numero 6538, i gadget delle merendine mulino bianco, una slot machine della Nesquik, puzzle, cerbottane, soldatini, caramelle M&Ms sparse e stantie, un carro armato gigante, qualche puffo e il cimelio più prezioso, un biglietto roma-milan di Coppa Italia stagione 1991-92, autogol di Van Basten.

Edo si è dimostrato entusiasta, ha cercato di rompere qualcosa e di fronte alla mia ritrosia si è annoiato. Abbiamo fatto pipì, io al cesso e lui nel pannolino, siamo andati via.

7 pensieri su “baule

  1. Io avevo finanche la casa a fungo dei puffi, rigorosamente con il cappello bianco a pois rossi. Mio fratello i lego e dei poster ineleganti di Patsy Kensit, ma si vede già che era un passo avanti.

    AEL

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