Sulla scia di AEL

Vai a farti scopare.

Una veloce analisi logica e semantica dice che non sono io che, nel caso e ravvisata la necessità, decido di scopare. E neanche che sei tu a consigliarmi, per una serie di motivi tuoi che non sto qui a indagare, di scopare, voce attiva.

Tu mi stai dicendo di mettermi a disposizione di uno che, bontà sua, mi scopa. Che non lo farebbe mai, se non costretto. Che magari lo fa pure per mestiere.
“Sai, ho un momento un po’ così. Che mi scoperesti?” “Sì, va bene, ho un buco alle 17, fanno 300 euri” (non so perché, ma io il gigolò lo immagino che dice proprio così, eurI)

Sta tutto in quella forma pronominale, FARSI SCOPARE. Voce passiva.

Beh, sai che c’è, caro il mio deputato? Che da uno come te una donna di quelle vere, non quelle che pagate e per forza ci vengono con voi salvo poi girarsi e dire che c’avete il culo flaccido, non si farebbe toccare neanche con una canna da pesca telescopica. Che a uno come te la moglie/sorella/madre/cugina/amica dovrebbe sputare in faccia a giorni alterni, un giorno in un occhio e il giorno dopo nell’altro. Che uno come te dovrebbe essere interdetto non solo dal Parlamento, che è un luogo civile (quindi habitat per te inospitale), ma anche da tutti i pubblici uffici, più altre forme di interdizione, a cominciare da quella giudiziale.
E infine, ti mando a “farti” una serie di cose che per buongusto evito di scrivere ma che tu, se sei ignorante almeno un decimo di quello che avrei voluto essere io qui sopra, hai sicuramente capito.

stesa

5 pensieri su “Sulla scia di AEL

  1. AEL, Tom, intanto grazie. E credetemi, mentre scrivevo, tutto mi sembrava fuorché un post ironico e intelligente, come avrei voluto che fosse. Mi sono scoperta sonoramente incazzata, l’ironia volgeva pericolosamente in volgarità e l’intelligenza in parolacce.
    Ce l’ho fatta a trattenermi solo in parte.

  2. Stesa, Pi, ti propongo un’azione combinata, una reazione violenta, una cosa “forte”: io ed altri del blog li teniamo fermi mentre tu e AEL leggete loro i vostri post a voce alta,nelle orecchie, che nemmeno una parola vada perduta.

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