sai quei bar di cui ti innamori?, li trovi per caso e in un attimo diventano tuoi. Il tuo bar, per sempre.
In centro, tra via Capo le Case e via Due Macelli, ce ne sta uno così
se lo smazzano in quattro, padre, madre e due figli a occhio gemelli
sai tipo i Tenenbaum?, una famiglia di.. come li vuoi chiamare?, di dissonanti, trasognati surrealisti, note stonate capaci di catturarti anche mentre celebri l’eucaristia della piadina o del tramezzo
Ti offrono i loro corpi, sudati e goffi, i tic, le congetture sugli umori più segreti dell’umanità – e della lattuga –
Ti danno pizzette, panini, coca-cole e crostatine. Ti servono una strana e potente poesia silenziosa già solo con la presenza, con la loro indifferente quotidianità baristica
Sono una nuvola, un’assurda magnifica visione. E tutti ci vogliono mettere la testa.