sai chi odio, Lelli, e scusate se me permetto.
Odio quelli che al ristorante chiamano il cameriere con la mano alzata e il braccetto che mentre se agitano je trema tutto, che non sanno apprezzare le virtù della caponata, che mangiano a testa bassa senza manco un sorriso o mezzo chilo d’entusiasmo per chi è seduto a tavola con loro
chi non cicaleccia e non disperde
chi non spettegola con la lungimiranza della comare
odio chi disprezza la romanella e le ciambelle al vino
chi non applaude l’artista di strada (bravo) solo perché dopo gli deve alzare un euro
chi se la sona e se la canta, senza ritegno
chi cambia i pantaloni tutti i giorni e non gli sfugge una patacca
chi non improvvisa mai, chi non millanta con leggerezza
chi non profana il tempio delle belle parole
E sai chi amo le’, lo sai chi amo. Amo l’odore di Roma a settembre, o ad aprile, di notte, in motorino. E me fermo qua, per oggi.
Per la foto, www.mensarte.it