A due ruote

moto

Il mattino ha l’oro in bocca, dicono, ma anche tanta umidità (e questo ce lo ricordiamo solo tra di noi, motoristi ostinati col giacchettino che non copre e non scalda, vasi contenitori di bronchenolo, raffreddati per il semplice gusto di portarsi avanti, il freddo vero poi con calma tornerà). Sono grande artigiano dei movimenti a vuoto e in questo il sonno non mi aiuta, ho 5 minuti per farmi una doccia ma ne impiego 10 solo per rammaricarmi con lo specchio, bastardo e vigliacco, che mi riflette una fronte sempre più..diciamo spaziosa. Ci si mette pure lo sciopero bianco del fornetto elettrico. Scongelare un cornetto a fiato è esperienza tutta da provare. Ruggisco di motore mentre la città ancora un po’ sonnecchia e un po’ rutta la cacio e pepe – per altro ottima – della sera prima. Dopo 22 minuti in apnea tra dossi, fossi e tipi tosti (il mattino è dei tamarri arditi, anche, sapevatelo), il vialone della Colombo mi sbatte in faccia l’obelisco. Ed è un’epifania. Anche oggi, in qualche modo, sono qua.

Per la foto, newspam.it

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