
Quello che mi piace del
Sono le piazze che festeggiano
E non solo quella mia giallorossa
Il Napoli, il Genoa, il Catanzaro
E pure il Frosinone, tre promozioni in otto anni
Quello che mi piace del pallone, è che può succedere. Come le cose nella vita
Quello che mi piace del calcio, è l’attesa della partita, le fantasie possibili e impossibili che si porta dietro. E poi lo stadio che canta, pieno, totale
Quello che mi piace del è chi non polemizza, chi non si lamenta, chi non fa troppo il protagonista, chi le palle non le rompe. Mi piace il calcio di chi si delude, urla. E poi ricomincia. Più di prima
Quello che mi piace del pallone è che è dappertutto
Quello che mi piace, di questa palla, è la quantità di storia – e di storie – che racconta. Come quella della Pro Vercelli 1892 football club, squadra del quadrilatero leggendario (con Casale, Novara e Alessandria) del pallone italiano, quello a nord-ovest, nel Piemonte orientale. Il sodalizio vercellese, morto e risorto, omaggiando il Napoli per il suo fresco, terzo, scudetto, ha ricordato: noi comunque ne abbiamo vinti 7, di campionati. E il terzo nel 1911. Cento anni – abbondanti – prima di voi. Grandissimi.
Quello che mi piace di questo sport, sono i gemellaggi, non per fare a botte, ma per tifare, godere, soffrire dietro alla stessa palla
Quello che mi piace del calcio è che è vecchio, è nuovo, è giovane, è femmina, maschio, meticcio, irregolare. Ovunque. Le istituzioni lo mettono a tavola e ci banchettano. Ma lui sta sempre altrove
Quello che mi piace del pallone è che mi piace, totalmente, senza spiegazioni