Chi troppo in alto va cade sovente precipitevolissimevolmente. Lo diceva mia nonna, l’ha tramandato mia zia, l’ha assorbito mia sorella e sì, lo dico anch’io, perchè sono un rosicone, non voglio fare nulla per non dimostrarlo e, poi, tifo Roma, il che potrebbe essere il vero motivo per cui non sia diventato un giornalista sportivo. Vedere l’aquila in vetta alla classifica, lì da sola, mi dà fastidio. Non riesco a pensarci, è più forte di me. E non me ne frega niente del fair play, del “che bella storia”, del “sono i cugini”, del “meglio loro che le milanesi”, della finta moralità e morigeratezza di un presidente mafioso e maccheronico. Pure le notizie prandelliane mi soddisfano a metà, per un giallorosso che riapproda in azzurro, e che giallorosso è MarcoBorrielloNudo come cantano le rose della Sud, c’è il ritorno del biancoceleste Mauri, dispiaciuto di non poter festeggiare il compleanno della sorella, ma secondo voi uno così la merita la Nazionale? Per cultura e convinzione dico che non sempre il popolo ha ragione, però credo nella sua saggezza e, quindi, chi troppo in alto va cade sovente precipitevolissimevolmente. Questo l’augurio di un rosicone.
lp/Gpg