si dice che cane e padrone si somiglino. Qualcuno aggiunge, anche l’albero e il suo botanico.
Alfredino cresce bene, ma anche no. E’ un poco rigido, bloccato. Il tronco promette, eppure è ancora esile. Tracce di radici emergono in superficie.
La terra argillosa in cui è conficcato si racconta sia piena di nutrienti. Tuttavia toglie qualcosa, ruba acqua.
Le foglie dei rami più alti verdeggiano, chiare e lucide. Protese verso qualcosa. Scendendo verso il basso lo scenario cromatico cambia. I cloroplasti il sole lo vedono poco, ci sono tracce di verderame.
Le due curve che ne sanciscono la forma ovata sono interrotte da tagli più o meno decisi. Le foglie, insomma, sembrano ferite. C’è anche qualche buco.
Alfredo è molto giovane, ha intrapreso da poco il percorso della fruttificazione. Alcuni fiori di un giallo morbido già giacciono alla base del tronco – magari il vento o il becco di un uccello curioso. Il passaggio dal fiore al frutto, si fa attendere
Evoluzione della bacca l’esperidio, o limone, ancora non si vede.