Mi piace stare assieme a te. È capitato anche qualche giorno fa, un
pomeriggio di metà agosto.
A parlare di tutto, licenza di chiacchiera a 360. Economia, la Lazio e la
Roma che verranno, i cicli virtuosi della differenziata e il nostro idolo
comune, Franco Melli.
Sto bene con te, mi fa bene il tuo sguardo sulle cose, la tua presenza.
Due ore a tirare a canestro citando il liceo e le virtù del terzo tempo, o
di un tiro in sospensione. Da quanto non lo facevamo?
Ti sento stanco, a volte un po’ perso. Ma sei la persona che conosco e
riconosco, da quattordici anni.
La notte porta consiglio, la sera ancora chiacchiere, citazioni giovanili
e qualche centilitro di malinconia per ciò che è o non è stato.
C’è anche il tempo per una telefonata all’amico comune, a metà strada tra
il nostro rispettivo presente. Ti voglio bene, tutto qua. Volevo dirtelo
così.