Intanto bisogna prepararsi, con i paninazzi e la maglietta di ordinanza. Borsetta termica con le bibite che sicuramente ci leveranno… per non parlare della siberina.
Forse con 40 gradi celsius si poteva trovare qualcosa di alternativo e più “fresco” di recarsi in un luogo insieme ad altre 50 mila persone circa, ma al cuor non si comanda. E poi ci vogliamo perdere l’esordio della Roma made in U.S.A.? Questo paese meraviglioso popolato da ciccioni e guerrafondai? La prima roma stile Barcellona? Direi di no.
Chi non frequenta lo stadio da qualche tempo forse non sa che per entrare bisogna oltrepassare tre diversi ostacoli:
- Un primo cancello esterno presso il quale vi accoglieranno dei simpatici steward insieme alle forze di Pubblica Sicurezza. Se avete spranghe, martelli, bombe, seghe circolari o motofalciatrici con voi non vi preoccupate: si premureranno esclusivamente di togliervi le boccette l’acqua, i bric di succo di frutta passino pure.
- I famigerati “tornelli” dove troverete una fila immensa perché la gente non sa come infilare il biglietto nel lettore, un po’ come le vecchiette alla metro
- Un secondo cordone di steward + P.S. dove stavolta non vi toglieranno l’acqua, che potrebbe entrare se non ve l’avessero tolta prima. In compenso vi tolgono i bric: si può subodorare una combine con i bibbitari.
Salutiamo il nuovo presidente panzone (in pieno stile U.S.A.), intonando un garbato “caccia li sordi” che non so fino a che punto lo zio Tom abbia compreso. E poi un “Roma Roma” iniziale che fa tremare lo stadio, che da troppo tempo non era così pieno.
Che dire della partita? Niente, perché la sera prima avevo già espresso il mio pronostico che si è tristemente realizzato: Roma avanti 1-0, partita che non si sblocca e pareggio dello Slovan nel finale. Nel mezzo, l’inopinata sostituzione del Capitano (migliore in campo) con Okaka da parte dello Scucchione (a proposito: pare acclarato che ci stappi anche le bottiglie). Lo stile Barcellona svanisce in un possesso palla esercitato principalmente dai 3 difensori mentre in avanti le poche occasioni create (tutte da Totti) vengono gettate al vento.
Ho capito và, ammaino la bandiera stelle e strisce, me gratto un po’ de pecorino e me faccio n’amatriciana.
Damiano