Compost

Magari ha ragione Nicola, amico fuoriuscito che qualche giorno fa mi ha inoltrato la bozza di un libello.

Un testo duro, fin dal titolo, scritto però con la leggerezza dell’apolide.

Un po’ di pagine peninsulari, una fotografia senza pretese scientifiche, ma piuttosto condivisibile, sull’Italia/là dove tutto non è solamente possibile.

“Dove tutto è concesso”, questo il titolo.

Chiamala dignità o amor proprio o che so decenza. C’è qualcosa che, spesso, manca alla gente di ‘sto Paese qua.

Puoi fare tutto, passa tutto, si alza un sopracciglio chiosando con un ‘dimmi te’. Nulla più.

Tutto è concesso, tutto è fermo. Dignità. Dignità?

Guarda, scopa chi vuoi, corrompi chi vuoi, candida chi vuoi, sii incoerente quanto vuoi, alza il dito medio quanto vuoi, tassami quanto e come vuoi, insulta chi vuoi, privilegiati quanto vuoi, scrivi menzogne quanto vuoi

ma non pisciare sulle piante del mio piccolo balcone. A quelle ci tengo.

Ah ecco, e non togliermi il weekend, la macchina sotto al culo, lo shopping mall, cornetto e cappuccino. E Carlo Conti. Poi, fa ciò che vuoi.

Sì, va bene il poco senso dello Stato, Guicciardini e il ‘particulare’ eccetera eccetera

ma qui ogni giorno è un rutto in faccia alla dignità personale, di tutti.

Sì lo so che l’Italia è bella, lo so che si mangia bene, che ci sono la ‘meglio gioventù’, grappoli di indignati e retti, personaggi e personcine di livello.

Ma io vedo/sento/leggo/respiro/mangio/produco una marea di merda.

Tutto è concesso, lasciami solo le piante sul balcone e le mie piccole paraculaggini. E il mio part-time improduttivo e sottopagato (ma che fa dato occupazionale). E poi lasciami la snai.

Eppure, credo non sia giusto consolarsi in eterno con espedienti, seppur bellissimi, tipo il Novara calcio.

http://youtu.be/XasXP5nnn90

Un pensiero su “Compost

  1. Ma non sei solo nelle piccole rivoluzioni contro questo sistema.
    Lo siamo quando paghiamo IRPEF, canone RAI, facciamo il 730.
    Lo siamo quando proviamo rispetto per tutte le vite. Quando viviamo con dignità.
    Da donna, lo sono quando scelgo di fare l’amore perché innamorata cotta, così, senza un euro o un festival di Sanremo in cambio.
    Siamo piccoli rivoluzionari.
    Siamo vivi. Siamo la base del Paese che deve rinascere.

    Bellissimo post, editore.

    Anna Eva Laertici

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