…ovvero, indicazioni stradali a Roma: questi episodi succedono solo qui.
1.
Intravedo una signora scarmigliata con evidente bisogno di fare un saltino dal parrucchiere, mano nella mano alla figlia adolescente con tuta improbabile.
Accosto.
“Buonasera, mi scusi, mi saprebbe dire come posso arrivare a via Casal de’ Pazzi? Credo d’essermi persa.”
Risposta: “Eh, sì, fija mia, nun ne ho la più pallida idea. La verità è che te se proprio persa.”
2.
Ragazzo baldanzoso che zompetta per parco attiguo a via che chissà in quale parte di Roma est è sita. Lo vedo. E’ lui l’uomo che mi leverà da questa imbarazzante situazione.
“Ciao! Scusa, non è che sapresti indicarmi come arrivare a via Casal de’ Pazzi?”
Risposta, urlata, chissà perché, questo giovincello deve essere felice e mi trasmette già allegria: “Sììì! Guarda, segui la rotonda, gira a destra, prosegui dritta e troverai la Tiburtina!”
Io: “Grande!” (l’entusiasmo mi ha contagiato) “E dopo?”
Lui: “No, e dopo che ne so, poi me ‘mpiccio… richiedi…”
3.
Al semaforo, finalmente sulla Tiburtina, intravedo la soluzione ai mie problemi nella stilosissima anziana signora con filo di perle al volante della sua utilitaria piccola ma fashion. Tiro giù il finestrino (brivido, fa un freddo maiale) e la apostrofo con gentilezza:
“Signora, chiedo venia, non sono certa d’essere nella giusta direzione. Sto cercando via Casal de’ Pazzi. Lei è in grado di aiutarmi? La ringrazio”
Risposta, con compiacente afflato di altruismo da dama di carità alle aste di beneficenza: “Ma certo, cara. Sto giusto recandomi lì vicino. Mi segua.”
Le vado dietro. Va a 30 km orari. Ci sfrecciano accanto pande e lanciaY al grido capitolino di “Ahò, e levate dar cazzo! N’amico mio c’è mortoooo”.
Ad un certo punto, la signora accosta.
Io dietro.
Lei scende e mi fa: “Signorina, mi scusi ho un dubbio: aveva detto Casal Bruciato?”
“No, signora, sto cercando Casal de’ Pazzi…”
Lei, contrita ma non troppo, l’infame: “Oh, allora ho sbagliato! Mi scusi, ma Casal de’ Pazzi non so proprio dove sia.”
Anna Eva Laertici
… e mi autodedico questa, va…
ricordati di farti lasciare il mio numero. a parte il fatto che mi chiamano tuttocittà, avresti avuto anche la fortuna che abito in zona.
ps che ci facevi nella ridente cornice di casal de’ pazzi?
Cena con amici indigeni del quartiere.
Ma l’umiliazione è che dal mitico ‘decimo tuscolano’ ci si arriva in un battibaleno con la Palmiro Togliatti. E io invece no, ho deciso di uscire a un certo punto e perdermi.
Sai quando ti senti talmente sicura che decidi di fare la furbesca scorciatoia?
Ecco, la furbesca scorciatoia mi ha fatto rimirare campi verdi e tante rotatorie…
Ok, vada per il numero stesa-salva-serate…
AEL