Come il caffè, il buongiorno, i due secondi d’esitazione davanti al cassetto delle mutande.
Quadratino giallo e adesivo, Franco Post-it e’ ancora vivo e lotta assieme a me, dall’alba di ogni dì.
Torno su un tema che m’appassiona mettendoci un po’ di numeri. sono passati oltre mille giorni da quando ho iniziato a condividere casa con S. : solo in una ventina, più o meno, lui ha latitato.
Franco Post-it alias lista della spesa e’ la gruccia che sostiene e in qualche modo orienta l’inizio giornata. Ammetto con un certo imbarazzo che, la sua pressoché costante presenza, racconta di una casa, un frigo, una dispensa, manchevoli, approssimativi, insufficienti. E il senso di colpa diventa quotidiano, e per certi versi rassicurante
Come se un lungo filo rosso unisse la speculazione di Hegel alla penna imbracciata da S., sono tre gli elementi su cui tutto poggia.
Per il filosofo di Stoccarda tesi/antitesi/sintesi; per S. latte/marmellata/affettati.
E di speculazione in speculazione m’arrivo al sillogismo aristotelico:
Silvia e’ un post-it/io sto con Silvia/io sono un post-it