Per me, e per chi non sono

Ci giro intorno e faccio finta di niente. Ma è inutile.
E allora tanto vale ammetterlo:

oggi è l’Anna Eva’s birthday.

No, ce ne rendiamo conto? Era ieri che ero una piccola Laerticina che gattonava ed oggi mi ritrovo a non ricordare da quanti anni festeggio lo stesso compleanno (25, sia chiaro).

Vabbè, intanto ho raccolto un dono lasciato da anonimi in terra. C’era un biglietto: “Per te, oppure per chi vuoi”, allora l’ho scartato. E dentro ci ho trovato:

 

Tetti che crollano. E sempre sugli operai, il terremoto sa fare distinzioni di classe.

Zeman in serie A: è il tuo posto, Boemo.

La pioggia di novembre, ma quando ero bambina non festeggiavo a maggio?

Le bombe delle 6 non fanno male, ma quelle delle 7.50 sì.

La scuola che diventa il posto più pericoloso al mondo: nun se pò sentì. E’ una notizia che mi fa male al cuore e allo stomaco. Mi rovescia le viscere.

La coppa Italia al Napoli. E di questo sono contenta.

Gobbi senza stelle.

Due rughe in più. 7 capelli bianchi in più. Un anno in più. E vaffanculo.

Secondo me, pure qualche chilo in più. E vaffanculo – bis.

Scoprire che quando gioco in casa, non gioco in casa.

Qualcuno è in grado di premere un bottone e uccidere ragazzi: l’ho già detto che non me ne capacito?

Nuove amicizie, nuovi incontri, vite che si sono incrociate alla mia. Occhi che mi hanno detto e bocche che mi hanno visto. Bellissimo. Ovviamente, per nuove strade che si percorrono, ce ne sono vecchie che si arrestano. Grazie, non mi dispero, vado avanti.

Situazioni che non dovrebbero mettermi tensione e invece mi innervosiscono.

Rose rosse alle 8 di mattina. Come si cambia, per non morire. Come si cambia…

L’Appennino preme sulle Alpi. La Padania si stacca. L’inno nazionale è fischiato. Io invece allargo Roma e casa mia.

Compleanni che m’è presa bene, compleanni che m’è presa male. Dello scorso conservo Valerio e Vega sul mio divano a mezzanotte. Di questo, per ora, quelle mani tra i miei capelli.

Diecimila pensieri che roteano, ventimila nozioni apprese, centocinquantamila dimenticate.

Un milione di libri, film, sport, lingue, tecnologie da apprendere e studiare. E la consapevolezza che imparare è il verbo più bello che ho incontrato da quel 21 maggio del secolo scoso ad oggi.

Poi, miliardi di ricordi…

… su cui posare la rincorsa per il futuro.

 

Anna Eva Laertici

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