Ho scelto di baciarti quando ho smesso di ragionare; quando ho ripreso a ragionare, ho continuato a baciarti.
I ciclamini non li annaffio più, sono bellissimi così, si attaccano alla vita e alla pioggia e si beano della loro indipendenza.
Il gatto della mensa è grasso, è dolce, è sereno.
Anzi, è l’unico sereno a mensa.
Non pagano gli stipendi, non pagano i Clienti, non pagano più. Paga seguire le proprie passioni, le proprie idee, e il proprio talento, per chi ce l’ha.
Mi dà fastidio pensare che soffra, è mia sorella, siamo cresciute insieme. Le regalerei una melograna e una foto di noi due da piccole con le magliette a righe orizzontali.
Voglio vivere difendendo quello in cui credo. Non sono attaccante, sono portiere.
Ho ancora voglia di baciarti, chissà perché non passa mai, ora che fa freddo, ieri col caldo. Ho una scusa valida per tutto, non sai quante ne trovo per passare il tempo con te.
Vorrei che il dolore degli altri si poggiasse sul palmo della mia mano aperta e volasse via come un soffione in primavera. E’ un peso che so di poter portare lontano, vi regalo la mia forza e la mia gioia.
Continuo a credere nella bicicletta. Il ginocchio è malandato, l’inverno è alle porte, ma il futuro è verde.
Mi fa ridere che tu vada ogni giorno a fare la spesa, sei sempre lì, compri quintali di ammorbidente, forse ti sei innamorato della commessa del supermercato o dell’orso sulla confezione del detersivo.
L’ascensore fa rumori strani, ho paura.
Dritto lungolinea, ora lo so fare, poi a volte la palla danza sul nastro della rete e sceglie di andare di là. Chiederò “scusa”, ma quando succede c’è una festa nel mio stomaco.
E’ vero, ho continuato a baciarti quando ho ripreso a ragionare; oggi non ho più voglia di usare il cervello, la stanchezza mi opprime, è un giorno di novembre, umido e grigiastro, non c’è motivo per essere vigili e logici.
Quindi smetto di pensare, e ti bacio.
Anna Eva Laertici
lo dico da un sacco di tempo, che un bacio cura più malanni di quanti ne attacca. quasi quasi me la voglio ricordare, quando farò l’autrice di cartigli per i baci. ma intanto, lasciati dire che gioisco della tua gioia e che è una santa verità, da felici i pesi si portano molto più lontano.
brava. bella e brava.
Dolce Stesa, esiste una vignetta dei Peanuts in cui Snoopy, messo all’angolo sul tetto della sua cuccia da una Lucy inferocita, la bacia. Le roteava il pugno, lui la bacia. Ovviamente, lei corre via urlando (e sputando) “mi ha baciato un caneeeee!”. Lui commenta:”Un bacio vale 10 colpi di karate”. In attesa di leggere i tuoi cartigli, ti regalo questa massima di Schulz.
Bacio, per l’appunto,
AEL
Bleah! Che roba sdolcinata…
…
…. e bellissima! 🙂
E siccome il bracchetto è la mia stella polare, 10 colpi di karate ad Anna Eva, allora. E a Stesa. E a chiunque continua – anche se intorno il mondo ulula – a concimare il cuore con certi sentimenti.