Demodée

Stefania si è scoperta demodée, da quando ha scelto di mettere le frecce se decide di svoltare. Sia con la macchina che con lo scooter. Le piace avvertire gli astanti delle sue future intenzioni: e sì, fratello è quella che la strada che prenderò. Abbandonerò la via maestra, girerò. Ma te lo segnalo prima, tieniti pronto, sto per rallentare.
Invece no, ora non va più. La freccia è passata, come le spalline e i capelli cotonati. Nessuno ha avvertito Stefania, e lei erroneamente ha continuato ad usarle.

Stefania si pone fuori moda, perché pare che le piaccia ancora la lingua italiana. E allora la usa, ci gioca, se ne compiace, ci gira attorno, la fa suonare nella sua bocca, sulla sua lingua, ci si avvolge in un afflato erotico-sensuale, ci si prostra davanti con rispetto e devozione come ad un padre, la ama e ci si affida come si fa con una madre. Ma Stefania è fuori moda. Ora vanno le abbreviazioni da giovani (e il “xké” non si sa), è scomparso il congiuntivo, ha lasciato il posto a neologismi che mischiano all’ignoranza dell’italiano quella dell’inglese. Di moda è rimasto il largo uso – in tutti i luoghi, in qualsiasi contesto, per qualsivoglia utente con ogni titolo di studio – della parolaccia.
Stefania è fuori moda, ma sotto sotto ne è orgogliosa. Si etichetta “classicista d’antan”.

Non è al passo coi tempi, Stefania, perché al barista ha detto “grazie”. E “buongiorno” ai colleghi. “Buon lavoro” alla benzinaia, “scusa” all’uomo della strada che ha intruppato, e ha persino sorriso all’impiegata mentre pagava la bolletta. L’impiegata delle Poste, ad onor del vero, era fuori moda anche lei. Sorrideva e salutava. Si sono guardate, sbirciate, all’inizio furtive, poi si sono riconosciute. Fanno parte della stessa cricca. Ma allora non sono sole. Ce ne saranno altri come loro?
Alla fine, Stefania proprio non ce l’ha fatta a trattenersi e ha chiesto all’impiegata delle Poste: “Signora, arrivederci e buona giornata. Ma mi tolga una curiosità: lei le mette le frecce?”

 

 

Anna Eva Laertici

2 pensieri su “Demodée

  1. E ora sono io a commuovermi. perché ho incontrato una gemella che sa raccontarmi raccontando di se stessa. Perché Caterina mette le frecce, saluta, conosce l’uso del congiuntivo, si scusa e sorride. Ed è fiera di essere una classicista d’antan. Come me.
    Grazie (ma si dirà, poi, tra amiche? Nel dubbio… 😉 )

  2. Se vuoi t risp cosi xke noi nn siamo mica du salme, cioè, semo gggiovani.

    Va bene, non mi viene, non ci riesco.
    Stesa, un bacio grande e una citazione… di André Chenier, poeta neoclassico, che mi ripeto come sprone: “sopra pensieri nuovi facciamo versi antichi”.

    AEL

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