Sguardi distratti gettati a trovare angoli di spazio vuoti dove sedermi a meditare su un mare che ci divide e su un nastro d’oro che brilla al sole a ricordare che il silenzio della solitudine forse ha cessato d’esistere.
Ho provato a cercarti e trovarti prima … Ma chissà dov’eri.
Sorprese al cioccolato a stupire occhi già sbarrati da tanto, troppo calore per chi è abituato a vivere col ghiaccio nel cuore e tanti errori tra le mani.
Dov’eri? Dov’eri? Dov’eri?
Dov’eri quando t’ho cercata e ti chiamavo nelle mie frasi astratte, nelle notti insonni di cento stagioni che fiorivano e morivano intorno a un uomo che stanco di cercare ha aspettato d’esser trovato là dove presunzione e speranza si danno la mano, si scambiano un saluto ed insieme varcano le soglie dei sogni?
T’ho aspettata e cercata ma tu dov’eri?
Rumori di lancette che scandiscono il tempo che passa dopo la mezzanotte, a scrivere di una storia da mantenere in vita che avvicina un’isola grande alle coste di Roma per abbreviare un viaggio di ritorno ancora lontano che mi fa chiedere perché non c’eri.
Benvenuto nastro d’oro allo sguardo ora attento di un uomo che medita sul perché della tua presenza e sulla voglia di averla per tutti i momenti in cui le chiederò e le ho chiesto dov’eri.
RICERCA