Poche parole a tagliare discorsi e momenti sottili fuggendo dalle ansie che riaffiorano come i ricordi stanchi, di un’eco che rispondeva a frasi ormai perdute.
Poche lacrime da spendere per ritegno e pudore.
Quante da ingoiare e non far vedere?
È bello capire che là dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra che apprezza quelle poche parole a tagliare discorsi e momenti sottili che ora s’accostano ai ricordi vivi di un’eco che rispondeva a frasi ormai perdute.
Mai!
Era il mio urlo di battaglia e non il suo.
Poche lacrime da spendere per ritegno e pudore.
È triste ripetere un accordo che suona ad accompagnare parole che tagliano quei momenti sottili e spendono lacrime a caro prezzo.
Combattere per perdere, in fondo, è stato da sempre il mio mestiere.
ESITO