È tardi.
Nello specchio uno sguardo senza profilo che vede la nostalgia che sale come la luna in una notte d’estate.
Non è la prima volta che seduto a spendere i minuti, controllo quei pensieri che non sanno scavalcare le paure d’ogni giorno … Certo non sarà neanche l’ultima.
È tardi, ma sono stanco di quel guinzaglio che mi spreme la mente e la notte oggi è così amichevole che invita ad uscire forse solo per vedermi meglio ma, in fondo, questo non importa.
Solo come un cane nella pioggia, non controllo i miei passi mentre penso a quanta forza avevano le mie labbra quando sapevano scoprirmi i denti e poi parlare senza dolore.
Ora tutto questo non ha importanza.
Cos’è ciò che conta ?
Mi volto e lo chiedo ad un uomo visibilmente divorato dal vino mentre scaccio il ricordo di un bacio che cade e rimbalza più volte in terra.
Fermo ad ascoltare un discorso preso da lontano, so di una storia di amici stretti come la lama di un pugnale che fecero di tanti giorni, una vita scomoda e derubata di un sole capace di sciogliere l’inverno fatto di tanti momenti cattivi.
Mi alzo, e in lui sento d’aver trovato un amico da perdere in una notte.
Cammino e so che in fondo tutto ciò non è molto … Ma questa notte così veloce mi ha ascoltato e voluto regalare un compagno con cui parlare di una storia moltiplicata per quattro.
Il buio ingoia due figure lontane : “ciao” credo d’aver sentito dire …
E sabato è domani.
IL BARBONE