Ma che è tutta questa esigenza, quasi frequente, di giustificarsi?
Scrive il Zarotti a pagina 9 degli appunti apparsi, “gli auguri di compleanno si fanno sempre a posteriori. Uno o anche due giorni dopo. L’augurato incolperà la vostra frivola dimenticanza. Voi ribattete pure che occorreva prima profonda valutazione di merito”.
Le feste non riuscite sono le migliori. Quelle riuscite, mi insospettiscono.
Adoro la sociopatia e gli egoismi sfacciati, senza insopportabili fronzoli e manierismi. E il Frascati. Adoro il Frascati fresco
Ho una collezione sterminata di cravatte a nodo stretto e occhiali con montature pesanti. So’ er mejo dandy der Quarticciolo citeriore.
La parola che più gratto, uso e rigetto è “memorabile”.
A proposito di memorie, in settant’anni ho fatto tre gol di tacco, ingerito due damigiane di mucosolvan, cambiato sei marmitte e dialogato un po’ con tutti, anche col porno. Ora mi posso anche godere in pace le idiosincrasie del lungomare di Focene.
Zarotti.