“La Punto Fiat con quattro ruotini (due gialli, due rossi) ci pare un capolavoro di ingegno e di latrocinio oltre che un omaggio calcistico; così come l’amaca sghimbescia ricavata da una vela di windsurf, appesa ai piloni di un garage quasi vuoto. L’ordine urbanistico, forse perché fallito e oltraggiato, non inibisce del tutto l’energia della sopravvivenza. Come in tanti altri luoghi della nostra esplorazione, continuiamo a incantarci di fronte alla capacità di riciclare, riattare, riutilizzare, riattizzare barlumi con le deiezioni che una stanca opulenza si lascia sfuggire. Far sbocciare da un materasso di gommapiuma una “panchina antipioggia”, come ci dice orgoglioso un pensionato, o riuscire a far fiorire i capperi nel cemento di una scala ormai morta, non è solo questione di abilità. E’ un’arte del rammendo. E questa è una grande sartoria a cielo aperto. L’operosità qui consiste nello stare al mondo e ricamare dolorosamente i giorni sulla trapunta di questi resti di cemento magnifico e progressivo“.
(Nicolò Bassetti – Sapo Matteucci)