non morta ma storta. La gente la vedo – e voglio – così. Sto con gli sgranati, gli offuscati, i sudati, gli sgualciti, gli stropicciati col sorriso acceso. Quelli con una basetta più lunga dell’altra, l’eloquio barzotto, la valigia essenziale, gli appunti sul dorso della mano. I silenziosi fragorosi. Quelli che parlano con gli occhi, i gesti, la pancia. I terzini dell’anima, i sognatori impenitenti e un po’ alticci. I divoratori di vita senza ritegno, curiosi, decentrati, obliqui. Quelli che sono altro, altro sepolto sotto tutto quello che vi siete sempre raccontati su di loro
simone