L’insegna recita semplicemente “Barbiere”. Lui è un tipo grosso, disordinato, antico. Bellissimo. Ciabatta, camicia color kaki, pantaloni impataccati, con le tasche. Il baffo appena accennato, l’occhiale spesso, in mano un rasoio. Il negozio, la bottega, il suo bazar tricologico è tutto quello che non si definisce accogliente. Poltrone vecchie, un po’ affaticate, l’immancabile affresco di Roma antica, incorniciato a vetro. Giornali gratuiti in un angolo, vecchie schiume, un calendario con la foto di Padre Pio, le pale immobili di una ventola. È un posto magnifico. Scorro il listino… barba, 5 euro, lavaggio, 5 euro.. fa 10, ce li ho, accetto. Mi disegna il volto con il pennello peloso, intriso di barba. Esce da uno sgabuzzino un tipo ancora più antico, il padre? Il socio maturo? Ha tre denti, la giacca da barista, chiari problemi di vista e prego iddio che non mi sfiori. Dopo qualche istante di terrore torno al mio sogno. Mi incide con la lama, mi massaggia, segue i profili del mio viso scavalcando con le pupille il cornicione degli occhiali. Non ci parliamo, non ci scambiamo chiacchiere da bar, o da barbiere, sono felice.
Mi spruzza un tonico e lenisce il mio dolore con un fastidioso eppure gradevole “sasso” di allume di rocca. È il momento delle pezze calde, che dire?
Mi fa poi chinare il capo e lascia cadere lo shampoo, al limone. Doppio shampoo, il suo respiro è affannato mentre mi friziona e si prepara a phonarmi. Mi phona, sono bruttissimo, più liscio del solito, lo farei continuare per ore. Sono immerso nelle atmosfere antiche, emanate da un uomo antico figlio di un mestiere antico. Lascio che il corpo si rilassi, per un nulla non mi addormento, respiro lento, seguendo i sussulti del suo pancione. La brillantina, ti adoro. Tra quelle dita ce ne sarà rimasto intrappolato mezzo barattolo. Odore leggermente acidulo, rosa canina e yogurt, credo. Mi scruta, sono la sua creatura, penso che da un momento all’altro si sputerà tra un palmo e l’altro, si sfregherà le mani e mi piazzerà una firma sulla guancia. Squilla il telefono, mi interrompono, rompono l’incantesimo, devo andare. Magnifico barbiere, artigiano del capello.
(dalla raccolta di racconti illustrati Tratti di matita, ebook disponibile su amazon.it, lafeltrinelli.it, mondadoristore, google libri, bookrepublic e altre 80 piattaforme online)
Simone