disordine e approssimazione, mi ripeto spesso, forse anche un po’ paraculescamente, le uniche mutande che indosso. Sudore quotidiano per salvare il salvabile, cracker, rigatoni ed esistenzialismo. Se non altro, però, non mi vesto elegante per fare l’aperitivo in piazza, non guido la Punto come una berlina, non mi fermo a fare commenti per il gusto di fare commenti.
E poi. E poi abito in un mondo dove ancora per un po’ ci sta gente come Gennaro. Intubato, incartapecorito, accartocciato, afono (ma non di culo). Più che vecchio. Vivo. Da poco gli hanno pure passato il deambulatore elettronico e ieri sul vialone del parco c’ha passato la mattina a provarlo. Imbruttendo a tutti. In bilico come quei due molari senza radice che c’ha ancora in bocca. Occhi giallo ambra. Un grandissimo
simone