Confesso, come sempre, che ho peccato. Confesso, ma non tutto. Confesso per esempio, che oggi ho bloccato per più di tre ore la moto di un altro semplicemente mettendo il mio blocca sul suo disco. E non è bello.
Che so’ smanioso e dispersivo. E, sempre, corrotto da sorella pigrizia.
E che ho tre barbieri: Silvia; il cafone sotto casa, che me dice bella chicco e me tosa come una pecora e, per necessità di equilibrio, il signore del tri-collage alle falde di ponte Lanciani, per quando sono depresso.
Confesso che crederci non è poi così semplice.
Confesso, o quantomeno sostengo, di essere un analfabeta matematico funzionale, cioè di quelli che non pare ma in realtà si smarriscono all’ombra anche di una semplice frazione.
A questo proposito: gira su internet una campagna di ringraziamenti verso i professori che più ti hanno in-segnato negli anni di scuola. Io più che un grazie devo uno scusa al professor Ferrari, matematica appunto, al liceo.
Confesso che, ieri, io e un altro papà ne abbia fatti a chili, di gol, ai nostri amati pargoletti. Si giocava al parco, sette contro due, fuorigioco bandito e noi, sotto la porta, ancora lucidissimi.
Simone
(per la foto, lastampa.it)