Forse, a volte, ancora oggi, le persone contano. Lo dimostrano, nel Lazio, alle regionali, le 300mila preferenze date tutte e solo a Zingaretti, al netto del crollo diffuso del suo partito di riferimento, il Pd.
Le persone ancora contano. Le persone ancora possono contare nel determinare le scelte di chi va a votare.
Le persone che hanno una temperatura (nel senso che non sono percepite come fredde, distanti, arroganti). Le persone che sanno toccare lo stomaco.
Io non so se l’Italia sia effettivamente o meno, parzialmente o per intero, apparentemente, permanentemente un Paese in prevalenza moderato-conservatore-di destra-stanco-disilluso-arrabbiato-superficiale.
C’è l’Italia che non vota, quella che vota comunque e nonostante e quella che si è rotta i coglioni. Da tempo.
Le conseguenze, qualsiasi saranno, le vivremo tutti. La prova dei fatti spetta a tutti.
Ripeto, la differenza la fanno le persone. Zingaretti ha fatto la differenza. Le liste civiche ormai ovunque da Nord a Sud si diffondono e vengono scelte per amministrare i Comuni. Certo, spesso dietro hanno i “cari e vecchi” partiti tradizionali.
Un segno, comuque, c’è. La politica si fa con la prossimità, su poche cose concrete, fuori, almeno in parte, dall’apparato, tra la gente e per la gente, con lo stomaco, con la giusta temperatura, con le giuste facce.
E di gente interessante in giro, come sempre, ce n’è.
Simone
(foto presa dal sito Cinque Quotidiano)