Sospesi – probabilmente ci si sente tutti un po’ così.
Servono cose semplici, pensieri semplici. Un passo per volta per non farsi inghiottire dall’ansia.
Cito a braccio (senza abbraccio):
- Pare che il cosiddetto corona-virus stia facendo schizzare verso l’alto i siti internet di incontri extraconiugali. Anonimi. E rigorosamente virtuali. Quando dici, distanza di “rispetto”.
- Qualcuno ha detto, l’epidemia ucciderà gli aperi-cena. Sopravviveremo.
- Anche in Australia è assalto ai market-super. Finita la carta igienica e i preservativi (!) che pare usino per proteggere le dita. Adorabili.
Come diceva Leopardi, parlando della condizione umana: la social catena, ci salverà. A distanza, ma epatici. Umani.
L’empatia, più che il mal comune – mezzo gaudio. La parte migliore, più che quella che rincorre e confronta le classifiche internazionali su contagi Paese per Paese, e con quelle si “conforta”.
Riusciremo, per una volta, noi italiani a resistere alle tentazioni delle deroghe, delle eccezioni? Vedremo.
In questi giorni lenti, si riscopre la voce calda della radio. Magnifica.
In questi giorni lenti, poi, c’è sempre la bellezza. Che è tanta, qui da noi, anche quando stai rintanato all’angolino.
Segnalo, oggi, con il Corriere della Sera, un librino gratuito su Van Gogh.
Ce la faremo. Andrà tutto bene, torneremo a pomiciarci.
Credit per la foto: artesplorando.it