a caldo, anzi freddo, freddissimo. Serie A rancida, spunti a fatica.
In attesa di Inter-Samp e Napoli-Milan, otto partite che si sintetizzano con 3 risultati: 2-1 (Fiorentina-Bari, Lazio-Cagliari, Lecce-Brescia, Udinese-Palermo e Chievo-Cesena), 1-0 (Genoa-Catania) e 0-0 (Parma-Roma e Bologna-Juventus).
Quattordici gol per sedici squadre. Nella Liga, solo Cristiano Ronaldo e Messi ne hanno fatti sei.
La Lazio – su Olympia nessun commento – resta in vetta, sorride il Chievo – quarto – e ghigna il Lecce di De Canio. In ripresa l’Udinese, male molto male Cagliari e Bari.
Un’ottava giornata a otto/decimi che certo non merita otto, ma quattro.
A margine, le solite cosucce. Tipo Iachini, che col Brescia nelle prime quattro ha vinto tre volte – rubandone una, con la Roma – e nelle seconde quattro ha perso sempre. Era con il Cesena di Ficcadenti la sorpresona. Ora, naturalmente, la panchina scricchiola – e neanche Ficcadenti sorprende più -.
Tipo Mutu, che di calcio giocato non ne vuole più sapere.
Tipo Krasic, sempre più emulo di Nedved, anche in tuffo.
Solo due cose mi fanno ancora sorridere: Zeman e il Novara.
Simone