un sogno da dormiveglia con profili antecaffè.
Lo racconto come l’ho raccolto. Il presidente del consiglio dei ministri è in visita in una scuola elementare per una lezione di educazione civica. Nel sogno, forse anche prevedibilmente, non compaiono i contenuti della lectio, ma si passa subito alla scena successiva.
I bambini sono raccolti attorno alla cattedra e la maestra è tornata in classe per una battuta sull’incontro che si è appena svolto e per salutare mister president –
Silvio B. allora, che ama sempre dare palco al proprio agire, pesca tra la piccola folla una bambina deliziosa (nel sogno il nome non è detto) – sei o sette anni, capelli castani portati a caschetto e sostenuti da un cerchietto, espressione candida e vispa allo stesso tempo, rinnovo della dentizione da poco iniziato – non riesco a vedere bene, forse le manca un incisivo -, pronuncia con zeppola, ma non ci giurerei.
Il premier dunque la incalza con una domanda/resoconto della lezioncina…. “Allora signorina XXXX, che cos’è l’YYYY…”
Lei esita un po’, sembra infastidita da quella domanda, si sente parecchie coppie di occhi addosso, anche i miei… poi sposta lo sguardo di lato e gli risponde “tu stai zitto porco”.
Prometto di dire la verità, non ho aggiunto niente a questo sogno. Al contempo confesso la piacevolezza del risveglio per questo, seppure solamente onirico, capolavoro di umiliazione in miniatura.