Piove. Piove ogni volta sempre uguale e in fondo, non cambia neanche quel suo modo di aspettare: Angelina è seduta sempre lì al balcone e scruta il mondo che l’ha vista ormai invecchiare.
Da vent’anni l’acqua bolle sopra il fuoco per quel suo figlio che per il pranzo non si fa vedere:il suo è il ritardo di una vita ma la sua vita, è una partita ormai finita.
Angelina aggiunge acqua e assaggia il sugo e in fretta, torna a fissare l’orizzonte … sessant’anni e una casa troppo vuota senza quel suo figlio a riempirle un po’ la vita.
Angelina ha abbandonato la sua memoria e la sua vita è ferma a quel giorno di natale quando nella confusione di tutta quella gente in fila a cercare le sue guance da baciare, continuava a chiedersi:- “figlio perché tardi ad arrivare?”-
E il sole si spegne ancora in fondo al mare senza un domani da cui ricominciare e lì in cucina c’è un piatto sempre vuoto e l’acqua che bolle, bolle, sempre su quello stesso fuoco …
Carpediem