546

Tira fuori dalla tasca una caramella mou, la passa tra le dita, poi inizia ad assaporarla, lentamente.
 
Appoggia lo sguardo sulla palina gialla del 546, Carmela, prima di continuare a seguire il filo dei suoi pensieri.

Sono le 10, macchine e motorini mollano almeno in parte la presa su via di
Torrevecchia.

Il bus arriva, Carmela sorride e sale, con i suoi settant’anni e la sua storia singolare.

 
Ogni giorno sale a bordo alla fermata poco dopo largo Millesimo, si mette seduta e comincia il suo viaggio: dritta fino al capolinea del San Filippo Neri, ritorno a Val Cannuta e poi di nuovo verso a Torrevecchia.

Trascorre sul 546 circa due ore. Guarda fuori dal finestrino misurando tempi, luoghi e forme della sua citta’; osserva volti, rinnova quotidianamente i suoi incontri, chiacchiera quando puo’, ascolta se le capita.

 
Si ferma a riflettere e si perde in un piacevole far nulla.

Il bus 546 e’ il suo compagno di viaggio, il suo viaggio. I suoi settant’anni. singolare.

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