sinestesia

ho sentito la storia di un ciccio baffuto, l’ho visto voler imporre una svolta vietata all’incrocio, ho snasato la paura della vecchia al volante dall’altro lato della strada, ho assaggiato un breve scambio di insulti, ho toccato tutto il mio avvilimento quando ho colto ciccio sputare verso la carrozzeria della signora

ho sentito la storia di una giovane vecchia, brutta e triste come la pece. Ho visto il suo soprannome, la chiamano ‘catrama’, livida come l’asfalto. Ho annusato la sua acida timidezza, ho assaggiato fugacemente la sua professione sbagliando porta e aprendo quella del suo studio. Ho toccato il suo lavoro, psicologa, e i miei maroni. La psicologa ‘catrama’, specialista in malinconie.

ho sentito la storia di una volgarotta, bassa, grassoccia e depilata. L’ho vista rendere glabri petti, sopracciglia, gambe, braccia e patate; ho odorato il suo senso per gli affari; ho gustato tutta la mia curiosità quando ho toccato il suo nuovo biglietto da visita… dal pelo alla pompa, il centro estetico è diventato un’agenzia funebre

ho sentito la storia di un pensiero inutile e ossessivo, l’ho osservato mentre si insinuava nella mente, ho respirato il più lento che potevo, ho deglutito, ho sfiorato il pensiero mentre si sgretolava

ho sentito la storia di un uomo, Italo, incline all’indolenza; l’ho visto carta penna e occhi aperti, ho sniffato un’agitazione, ho sguinciato una protesta, ho toccato un movimento.

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