Come quei moomenti – con due oo, rotonde e piene- di Franco ‘il cane’, quando vince a blackjack
O quelli di Sandrone prostatico 1929, quando Stefano il motomeccanico gli
da’ il permesso di pisciare nel retrobottega
Quelli di Marta, che si accascia sul lungotevere a raccogliere foglie
pestate e bagnate, perché dice che sanno di Roma
Quelli di Pietro che parla da solo
e di Mario che parla col gatto
quei momenti lì, che adoro, in cui mi arrivi fino in fondo. Ti amo, E.
papà