siamo o non siamo in credito? Siamo.
e allora, dopo l’euforia post-esse b, è tempo di nuove richieste
dunque io vorrei, vorrei, vorrei
un Parlamento senza l’onorevole Gianfranco Rotondi già ministro per l’attuazione del programma (che nessuno ha mai capito cosa cazzo voglia dire)
una nota politica dove finalmente non si senta vibrare il vacuo refrain ‘Noi dell’Italia dei valori’
l’extended version de ‘E morì con un felafel in mano’
il Pescara dalla B direttamente ai quarti di Champions League
un pastrano
una conversazione con un signor X tre case balconate di cui una vista mare, dove questo si lamenta per la reintroduzione – assai probabile – dell’Ici anche sulla prima casa. E io lì, a mostrargli il contratto d’affitto. Piccole soddisfazioni, pagina 7.
un po’ di serietà
birra e salsicce
afferrare a pieno il trio Lebowski, Bukowski e fernet
sarà quest’aria, ma anche a me viene fuori una specie di letterina a babbo natale, che siamo pure quasi in tema (a porta di roma già alberi, luminarie e addobbi).
vorrei un primo ministro che non si crede dio, con annessi e connessi.
vorrei un seguito di primo ministro che sappia l’italiano e che rispetti gli italiani.
vorrei un (non di numero, intendo come tipologia, sia chiaro) parlamentare onesto, che non sistemi i fatti suoi e nel caso ci entrino di sguincio anche i miei.
vorrei un italiano (vedi nota sopra) che, colpito da tanta onestà, decida di emulare e di comportarsi di conseguenza. per esempio pagando le tasse, per esempio evitando di fregare il prossimo ogni volta che se ne presenta l’occasione anche quando non si presenta, per esempio usando il rispetto che si deve a chi si deve.
la letterina è ancora lunga, e un po’ mi intristisco a pensare che babbo natale potrebbe rispondermi: beh, se vuoi tutto questo… vieni a vivere in lapponia.
mi accodo a Stesa:
vorrei un primo ministro che dica pubblicamente e con voce stentorea: no, con la mafia non si deve convivere. E Falcone e Borsellino appartengono all’Olimpo dei grandi Italiani né più né meno di Dante e Michelangelo, c’è da essere fieri nel mondo a nominarli;
vorrei un Parlamento che si accorga che sì, ebbene sì, sappiatelo, il 20 settembre 1870 c’è stato, la Breccia di Porta Pia è stata fatta, non ha più senso fare favori e leggi per la Chiesa;
vorrei uomini che rispettano le donne, in Parlamento, a Palazzo Chigi e finanche nelle case. E poi, se avanza, mi piacerebbe ci fossero donne che amano i loro uomini perché hanno cuore e intelligenza, non soldi o potere;
vorrei qualcuno di importante o di famoso che prendesse un microfono e dicesse: “cultura. Siate colti. Leggete. Studiate. Amate la musica, la storia e la poesia.”. E poi vorrei che si seguisse quest’esempio.
Stesa, sono pronta:
voterò “Forza Lapponia”.
Anna Eva Laertici
No, Forza Lapponia non la voterò mai! Pensavo piuttosto a ” La Lapponia dei valori”….. 🙂