a me me manca, già.
Mi manca il suo modo magari de caciara ma spesso efficace di fare pallone; quando smadonna, scaracchia, esulta, sprona, imposta, falla (voce del verbo fare fallo, nel gergo calcistico ce sta) e svetta col capoccione. Mi manca pure quando fa la cazzata.
Ridatemi Nicola Andrea Burdisso calciatore – più preciso – difensore argentino, rivoglio il bandito, il prima possibile. S’è rotto de tutto, c’è chi scrive ‘ di nuovo sui campi di gioco fra sei mesi’, chi rilancia con otto, chi chiosa lapidario, ‘mai più’.
Io al momento me lo immagino voglioso come un bufalo alla monta, pronto ad imparare l’arte del paziente dialogo con la celebre signora riabilitazione.
A me la sua storia m’è sempre piaciuta. Tra Boca Juniors e Inter ha vinto qualsiasi cosa, campionati, Intercontinentali, Libertadores e trofei di Lega. Non sempre col ruolo di protagonista, ma mai impalpabile nel succedersi delle stagioni calcistiche (a0, pure capocannoniere di Coppa Italia è stato, te vjo di’).
Grande padre, rissaiolo, ruvido, fratello maggiore forse troppo generoso. Io lo adoro. Poi sì certo gioca nella Roma. E allora lo adoro un po’ di più. Miss iu, Nicola.
Torna presto tuo virgola Simone
http://it.wikipedia.org/wiki/Nicol%C3%A1s_Burdisso
foto presa da direttanews.it