Un felice Natale

Voglio saltare a piè pari questo merdoso periodo natalizio.

Mi fa schifo.
La frenesia, il traffico, i sorrisi forzati, i cibi ingozzati, i bimbi viziati.

Mi fa schifo.
Non me ne frega niente di vacanze e cazzeggio. Io voglio le mie belle settimane di lavoro, dal lunedì al venerdì, con le serate che ho avuto sin qui. E poi i weekend, esattamente come li ho trascorsi negli ultimi mesi.
 E invece mi tocca un inutile periodo di inutili parole e inutili mangiate.

Mirabile esempio di tutto ciò è sentirsi apostrofare in ogni dove con smelensi: “Auguriiiiiii!!!”
Ma auguri de che? Io manco te conosco!

Già li vedo: tutti rideranno e scarteranno i regali e che bello magnà, ruttà, vomità… E vuoi un’altra fetta di pandoro?
No, è burro fuso, il pandoro. E’ un insensato dolce del nord. In un Paese in cui abbiamo la Sicilia e la Campania, noi esportiamo i dolci del nord. Questo per dire l’idiozia di una nazione.

“E giochiamo a carte, ti va?”
Con quali soldi, genio del male?

“E viaggiamo! Natale Fuori! Capodanno Fuori! Epifania fuori!”
Con quali soldi, genio perverso del male?

Fa freddo, ma io prendo il motorino.
“Non farlo, ché poi t’ammali”
Gufo infame, vacci tu nel traffico romano, tra mamme isteriche e cafoni arroganti. Vacci tu a cercare un parcheggio nel Regno Imperituro Della Terza Fila Ché La Doppia E’ Occupata.

Datemi il 9 gennaio.
Datemi la mia vita banale.
Datemi la mia casetta e i miei sogni senza scarpe.
Una settimana di lavoro e le serate col minestrone.

Che colpa ne ho io, se la vostra vita è così spiacevole da trovarvi ad esultare per due settimane di nevrosi collettiva?

E le chiamate pure “Feste”.

 

Anna Eva Laertici

6 pensieri su “Un felice Natale

  1. come detto, sottoscrivo ogni parola.
    anzi, se mi cedi momentaneamente i diritti, lo utilizzo l’anno prossimo come biglietto d’auguri.
    ps quest’anno l’ho scampata grossa, e non ringrazierò mai abbastanza mia madre. e, che si sappia, non amo giocare a carte. io sono una da tombola.
    AEL, l’augurio migliore è un Natale come lo vuoi tu. preciso uguale corrispondente ai tuoi desideri.

    1. E si, dai, anche io sono uno che augura “omnia quae vis”. per vari, articolati motivi dove però il principale è: io auguro e poi fate come volete, sono mazzi vostri!
      Ops, la tastiera non funzia benissimo.

      Baci e maschie strette di mano a tutti.

  2. Anch’io odio il Natale… alcuni anni sono riuscita a fingere, piuttosto bene che mi piacesse… quando i miei figli erano piccoli… In realtà mi piaceva il loro entusiasmo e la loro sorpresa,l’ingenuità del loro essere bambini. Adesso sono cresciuti e il Natale è tornato ad essere uno schifo. Quest’anno siamo stati trasgressivi: dentro casa, niente decorazioni natalizie! La scusa ufficiale è che abbiamo in casa 5 gattini che smonterebbero l’albero in pochi minuti. Nessuno finora se ne è lamentato, anche perchè i regali arrivano lo stesso… Non lo ammettono, ma di quel grosso albero piazzato nel salotto non sente la mancanza nessuno. Il Natale è deprimente. Stranamente mi deprime proprio l’atmosfera natalizia. La pretesa che in questo periodo dell’anno le cose siano diverse, la gente sia diversa. Secondo me, invece, sono tutti preda di un’assurda schizofrenia collettiva. O forse la matta sono io. Sono fuori contesto. Io faccio finta che non sia Natale. Domani sera vado a cena fuori.

  3. Stesa, vai e usa tutte le mie parole come e quando vuoi tu!

    Bacio e stretta di mano virilissima a Pilli e a tutti.

    E un bacino speciale a ciascuno dei 5 gatti di Monica.

    Editò, Alfredo l’hai addobbato?

    AEL

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