-arte
né di venere né di marte
non ci si sposa, non si parte e non si dà principio all’arte
ma, questo sì
si scoprono le carte
si fa il filo con le sarte e le gattamorte
si dà manforte alla consorte
si mette da parte la meglio e la peggio parte di ogni cosa
si dà un senso anche a ciò che almeno apparentemente non ha parte
ci si siede un po’ in disparte
a motteggiar la sorte
si sorride del proprio ruolo di imbrattacarte
ci si sente un po’ coorte un po’ roccaforte di una bassacorte
si offre in dono un’acquaforte a chi s’è chiuso a cassaforte
si fa scorte del solerte e dell’inerte. E soprattutto del tuderte.
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