Al bar prima entra uno e chiede un Fe’rnet, con l’accento sulla prima e.
Sono disposto a rivedere qualsiasi accento, qualsiasi grammatica. Ma non
del Ferne’t
Spalle al mondo, a ruminare Charms. A volte mi piacerebbe cosi’
Si cambia casa, di nuovo. So quel che lascio. So quel che trovo. Bugiardo.
Torrevecchia, tra noi è un arrivederci, si intende.
Non puoi continuare ad agganciare servizi sociali all’isee, quel fottuto
parametro economico-familiare che conta redditi e patrimoni. Quasi tutti
hanno casa. Quasi nessuno ha moneta.
Lui torna, niente di più scontato. E’ la differenza tra perdere male e
perdere probabilmente. Non hanno ricambi, nomi, prospettive, voglia, idee.
Non hanno un cazzo, o hanno cazzi scarsi, sparsi e mal equipaggiati. Da
Alfano credo no ma da voi, Followers del pdl, uno scatto d’orgoglio
sarebbe lecito aspettarselo
Tra qualche giorno forse nevica, devo coprire i gerani. La botanica è
l’oppio dei popoli.
Dissento, sommessamente, sull’accento – e anche il vecchio e tollerante e antico mio prof TDM entrambi li ammette:
(fer·nèt, fèr·net
s.m.inv. CO
liquore digestivo ad alta gradazione alcolica, amaro, a base di erbe aromatiche e medicinali
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DATA: av. 1859.
ETIMO: nome commerciale.)
e anche ricordi lontani in fondo concordano e tollerano. La vecchia zia che chiudeva il pranzo della domenica col fèrnet.
E ricordi vicini quando, un paio di settimane fa, a un matrimonio di una cugina vicino Düsseldorf al bar servivano anche il Fernet – che, orgogliosamente scorto e poi bevuto, dopo una quantità indefinita di Kölsch, la birra locale, mi ha dato la botta finale.
Il problema poi – che ci toglie speranza – è che, appunto, non sono elettori o cittadini ma followers. Qui però ha già nevicato. E le ruote da neve sono obbligatorie già da dieci anni, tra ottobre a marzo.