Ho voglia di bontà,
ho voglia di fare una buona azione,
di ricevere un inaspettato atto di generosità.
Ho voglia di bontà,
da quando la bontà
ha smesso di essere un pregio.
Ho voglia di bontà,
perché non mi capacito
che essere buoni
ora significa “esse fregnoni”
(o peggio: “esse cojoni”).
Ho voglia di bontà
anche se non è Natale.
Anzi, a Natale
ho sempre voglia di sfogare
la mia isterica iracondia.
E invece ora
ho voglia di bontà
un minuto un’ora un sorriso,
purché siano buoni, gratuiti e sereni.
Ho voglia di bontà
per aizzare le dietrologie sulla mia bontà
o sulla bontà ricevuta.
Ho voglia di bontà
perché è spiazzante.
Ho voglia di bontà.
Anna Eva Laertici
Credo che l’avvento di papa Francesco provochi danni…