Ho voglia di bontà

Ho voglia di bontà,

ho voglia di fare una buona azione,

di ricevere un inaspettato atto di generosità.

Ho voglia di bontà,

da quando la bontà

ha smesso di essere un pregio.

Ho voglia di bontà,

perché non mi capacito

che essere buoni

ora significa “esse fregnoni”

(o peggio: “esse cojoni”).

Ho voglia di bontà

anche se non è Natale.

Anzi, a Natale

ho sempre voglia di sfogare

la mia isterica iracondia.

E invece ora

ho voglia di bontà

un minuto un’ora un sorriso,

purché siano buoni, gratuiti e sereni.

Ho voglia di bontà

per aizzare le dietrologie sulla mia bontà

o sulla bontà ricevuta.

Ho voglia di bontà

perché è spiazzante.

Ho voglia di bontà.

 

 

Anna Eva Laertici

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