Sette colli e sette re di Roma. I giorni della settimana, lo dice il nome, sono sette. Sette i nani di Biancaneve. Sette i vizi capitali, ma sette anche le virtù e i sacramenti. Sette gli anni di Harry Potter a scuola e dei Presidenti al Quirinale (quando non ti chiami Napolitano). Do, re, mi, fa sol, la, si: per cantare e suonare ne usiamo sette. Sette l’ho letto sulle spalle di Bruno Conti e l’ho pure cantato “sulla maglia numero setteeee” nelle note di De Gregori. Le vite di un gatto sono sette. E poi sette spose per sette fratelli e i sette samurai ma anche sette anni in Tibet… con Brad Pitt, che non è un’idea così male. Sette i colori dell’arcobaleno. E le meraviglie del mondo? Erano ovviamente sette.
Insomma sette, Berluscò, è un numero magico.
Stacce.
Anna Eva Laertici