1948/1963

Credo di avvertire, e questo solo in uno dei miei tanti momenti particolari, una sensazione di abbandono totale che riesce a riflettere almeno in parte quella che è l’insoddisfazione tipica di chi si trova tra due beni e due mali di una storia recente e di prossimi avvenimenti.

La mia è una generazione a cui il presente ha sempre voluto negare l’appoggio per le piante dei piedi ed i vuoti che si presentano agli attuali ventenni, sono troppo grandi per essere colmati da una sempre repentina decisione sia essa nostalgica che ambiziosa: un riferimento concreto al passato è assente e per il futuro esiste solo l’incertezza ed i due beni o i due mali (ancora non so) tra cui si trova la mia classe, non fanno altro che incrementare la logica del dubbio.

I della mia età quindicenni più maturi hanno l’eroina nelle vene; i miei coetanei e molti dei futuri ventenni avranno le bende sugli occhi e l’eroina nel cervello.

In fondo i motivi che spingono al suicidio inconscio possono essere diversi ma tutti certamente dettati comunque dagli avvenimenti dello stesso tempo passato.

Forse solo i nostri figli o addirittura solo i nostri nipoti riusciranno ad abbattere la barriera dell’insoddisfazione ma dovranno essere per farlo, dei buoni testimoni del declino di una generazione che in fondo potrebbe aver la presunzione d’essere una razza.

 

 

 1948/1963

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