Basta un cane da guardia per colmare il vuoto di un giardino
ed una serie di riflessi condizionati per le righe
di una pagina di quaderno.
Non che la semplicità sia la stessa anzi, scaricare le
proprie ansie intimidatrici con la volontà di una mano
e la destrezza di una penna, può essere oltre che naturale
per facoltà istintiva, anche palesemente avverso e complicato
per chi voglia tentare di rendersene conto.
Non che la semplicità di affrontare le due situazioni sia
la stessa dicevo, ma se mi si consentisse di ammettere
che la paura d’esser giunto alle soglie della follia
è divenuta quasi del tutto padrona dei miei istinti,
allora potrei essere, ma non sicuramente, più chiaro
nell’esporre la condizione di un insoddisfattista.
Ma c’è più di un elemento che non mi consente di poter dire
di aver varcato le porte della logica il principale
dei quali è determinato dal fatto che, finora,
ancora nessuno ha saputo darmi del pazzo
ed è scontato che si sia folli, o un qualsiasi altro stato d’essere,
solo nel momento in cui gli altri decidono di etichettarti quale
folle, bello, genio, brutto o stronzo.
Però, non si può non darmi atto d’essere un 5163 di
umili origini meridionali e chi sa che il contrasto delle
origini con le situazioni storiche che segnano una vita,
non siano gli unici elementi ispiratori di ciò che
credo sia solo qualcosa di più di un sentimento (e non
condizione) di quello che è, cioè, pazzia.
No!
Per ora non mi si può chiedere di essere più esplicito
perché vano sarebbe ogni tentativo di farlo.
Io saprò cos’è che ho scritto, nel momento in cui
rileggerò le frasi che hanno colmato due pagine vuote
ma, per non cadere in equivoci, so che esiste un nesso
di carattere psicologico, che rende un discorso istintivo,
chiara e fedele riflessione della psiche di un uomo.
Analisi critica
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati