Una chiacchiera diffusa nel mestiere, è che tutti hanno un editore, un padrone. Qualcosa su cui/di cui non possono scrivere
Non è vero. Il coraggio, banalmente, è un bel punto di partenza.
Poi bisogna saper fare le diagonali e indossare un bel paio di galosce, mai ci si trovasse in qualche palude istituzionale. E poi un torcione, per le giornate losche.
Quello del crescere è un problema di molti. Capita di non risolverlo per tempo.
Mi piacerebbe chiedere in giro, a caso, quante volte hai pensato: sono circondato da bambini in giacca e cravatta. Spesso con ottimo salario
Da bravo snob del cazzo, più che posso cerco di tenermi lontano dalle dichiarazoni degli abbottonati – e dalle vecchie che comprano le stelle di Natale, accessorio non trascurabile – e provo a succhiare più che posso dalle intuizioni degli uomini-macchina
Non mi piacciono i pensatori, anche se qualche frase me la segno. Adoro gli artigiani. Sotto casa, epifania, è tornato il calzolaio. Doverosa premessa: è peruviano (magari la cosa vi turba. Giuro non mastica coca).
Né di destra, né di sinistra (il centro non esiste, è solo un’invenzione della lingua). I retti – non nel senso anatomico del termine – ci salveranno. Domani però. Oggi c’è la convention di Grillo, la lotta per gli straordinari, i 50 metri pedonali che salveranno ogni municipio e c’è da dire qualcosa di apprezzabile sui forconi