Mi alzo, accendo il pc, mando curricula. Mangio e ricomincio. Ogni tanto un colloquio, spero, mi illudo. Disilluso mi rinchiudo tra le quattro mura della mia cameretta. Chiudo il pc, leggo, alzo gli occhi, villa ada brilla di luce. Esco. Ciondolo senza meta tra le vie della vecchia Trieste. Il mercatino, i poveri che ricevono una moneta da false aristocratiche signore imbellettate. Mi dà fastidio la gente. Tra i palazzi giganti uno squarcio di luce, mi incammino verso il sole. Cerco un’idea. Prego il Signore.
Skandiz