Merda e farina. Sono gli odori piu’ chiari che s’alzano dai marciapiedi sbriciolati. Eppure, anche a me, mi va.
In fondo c’e’ ancora il villaggio da godersi, bastano due etti di finta fretta in meno.
Aldo vestito come quando i barbieri si agghindavano da barbieri; le nevrosi nicotiniche ma charmant di Bizio, fumatore maestoso; le comari che danno cronache, i bambini che inventano e sopportano, le bidelle che puntualizzano.
I piccoli bengalesi divorano ciambelle; gli auti(bus) ruttano sfumature; gli insoddisfatti congetturano o dormono ancora. Vecchie foto, ricordi ampi, saldi e acconti, molto da scrivere.
E felicita’ a momenti, e futuro incerto. E meno male