vagano, vagano, vagano, canta il Liga. I ragazzi sono in giro. I piu’ piccoli intanto ardono, ardono, ardono. Bruciano di cose da fare, contemporaneano tutto. Magnifici. Soprattutto quando aprono la manina e lasciano cadere. Mollano. Si spostano. Ricominciano. Nonostante i nostri superbi tentativi di ucciderli per noia
Vitto intanto disegna ovunque. La casa e’ il foglio. Pareti, sedie, stovoglie, vetrate, porte, stipiti, angoli, interstizi. I miei rimproveri sono, nel personale repertorio di finte emozioni, tra i piu’ fasulli. Forse e sant’affitto che ci rasserena a me e la mamma, o questa mobilia comprata da zia Ikea. O, piu’ semplicemente, che una casa pastellata l’ho sempre voluta senza avere il coraggio di farmela da solo